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Detrazioni spese scolastiche 730:
elenco completo
dall’asilo all’università
Sapevi che puoi scaricare le spese
scolastiche online?

Sapevi che il fisco agevola chi studia? Ebbene sì: chi ha spese scolastiche può scaricarle dalle tasse grazie al meccanismo delle detrazioni.

Che cosa sono le detrazioni sulle spese scolastiche?

Le detrazioni scolastiche sono agevolazioni fiscali di cui puoi beneficiare se affronti spese per la tua formazione, oppure per fare studiare figli e figlie a carico.

Come tutti gli incentivi fiscali anche le detrazioni sulle spese scolastiche sono regolamentate da norme precise, e permettono di scaricare dalle tasse una percentuale dei costi sostenuti durante l’anno.

L’importante è rispettare le condizioni di legge: senza quelle, niente risparmio!

Come richiedere la detrazione sulle spese scolastiche?

In questa guida trovi tutte le informazioni aggiornate su:

  • quali spese rientrano nella detrazione
  • quanto si può risparmiare
  • quali sono i requisiti da rispettare.

Continua a leggere: avrai spiegazioni chiare, risposte semplici alle domande più frequenti sull’argomento e le idee più chiare, in men che non si dica.

Prima di cominciare: una premessa sui termini

A noi di Taxfix piace non complicare le cose, se non è necessario. E siccome la maggior parte delle persone usa “tasse” per parlare genericamente di tributi, lo stesso faremo noi.

Così ci capiamo meglio. 😉

Focus fiscale: se hai curiosità di saperlo, ecco la differenza tra tasse e imposte.

  • Le tasse si pagano per finanziare i servizi forniti dallo Stato (ad esempio la TARI – tassa sui rifiuti, oppure il canone RAI)
  • Le imposte sono dovute in proporzione al reddito, al patrimonio o alle spese dei cittadini (alcuni esempi: l’imposta sui redditi, l’IVA).

Elenco completo di tutte le spese scolastiche detraibili

Se una spesa è “detraibile”, significa che può essere sottratta dalle tasse che devi pagare.

Nel caso delle spese scolastiche, sono detraibili i costi per la frequenza di:

  • asili nido (“sezioni primavera” e Tagesmutter nella provincia di Bolzano inclusi)
  • scuole primarie (elementari)
  • scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e istituti superiori)
  • corsi di formazione universitaria (corsi di laurea, corsi di specializzazione e perfezionamento, master, dottorati di ricerca)
  • nuovi corsi istituiti ai sensi del DPR n. 212 del 2005 presso i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati (come elencati sul sito del Ministero dell'Istruzione e del Merito)

Come vedi, le agevolazioni non riguardano soltanto la scuola dell’obbligo. Ma non tutte le spese collegate agli studi possono essere detratte. La legge, infatti, definisce in modo molto preciso cosa bisogna intendere per “costi di frequenza”.

E a questo punto entra in gioco una delle nostre mitiche tabelle, che ti mostra quali spese si possono effettivamente scaricare dalle tasse e quali invece no. 🤓 👇

✅ Detrazione sì
❌ Detrazione no
Tasse di frequenza e istruzione
Materiale di cancelleria
Costi di partecipazione a eventuali test di ammissione all’università
Libri di testo
Tasse di immatricolazione/iscrizione a corsi universitari e post-universitari, anche per gli studenti fuori corso
Vitto e alloggio
Soprattasse per esami di profitto e laurea
Strumenti musicali
Frequenza di Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti presso università o istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica
Contributi pagati a un’università pubblica per il riconoscimento di una laurea conseguita all’estero
Donazioni per l’innovazione tecnologica a scuola, per l’edilizia scolastica e l’ampliamento dell’offerta formativa (es.: corsi di lingue, di teatro e simili, anche fuori dall’orario scolastico e senza obbligo di frequenza)
Gite scolastiche
Servizi scolastici integrativi, anche pre- e post-scuola
Mensa
Assistenza durante i pasti (per bimbe e bimbi piccoli, ad esempio)
Trasporto (es.: scuolabus, pullmino scolastico)

Quanto puoi risparmiare grazie alle detrazioni per studenti?

Nel corso dell’anno hai affrontato spese scolastiche detraibili?

Bene: puoi scaricare dalle tasse il 19% di quanto hai pagato – beh, non proprio dell’intera somma. Sono previsti dei limiti, che variano a seconda del tipo di spesa.

Vediamoli insieme.

Tetti massimi di spesa su cui si applica la detrazione per studenti

Asilo nido
632 euro per ogni figlio/a fiscalmente a carico
Scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado (elementari, medie, superiori)
800 euro
Università, master, dottorati di ricerca, corsi di perfezionamento e specializzazione e corsi equiparati presso istituti statali
Nessun limite di spesa; puoi scaricare il 19% dell’intero importo

Università, master, dottorati di ricerca, corsi di perfezionamento e specializzazione e corsi equiparati presso istituti privati

Università privata con sede al nord
Università privata con sede al centro
Università privata con sede al sud/nelle isole
Discipline mediche
3.900 euro
3.100 euro
2.900 euro
Discipline sanitarie
3.900 euro
2.900 euro
2.700 euro
Discipline scientifico-tecnologiche
3.700 euro
2.900 euro
2.600 euro
Discipline umanistico-sociali
3.200 euro
2.800 euro
2.500 euro
Corsi di dottorato, di specializzazione e master universitari di primo e di secondo livello (a prescindere dall’area disciplinare)
3.900 euro
3.100 euro
2.900 euro

Da sapere: anche se Città del Vaticano è uno stato a sé, i corsi di laurea in teologia delle università Pontificie sono assimilati a quelli dell’area “Umanistico – sociale” delle università del centro Italia.

Un esempio per capire meglio la differenza di detrazione tra università statali e private:

Antonia studia comunicazione (disciplina umanistico-sociale) presso un’università di Milano (nord). L’anno scorso ha avuto 3.400 Euro di costi universitari detraibili.
Se l’università è statale, potrà calcolare la detrazione sull’intera cifra spesa:
19% di 3.400 = 646 Euro.
Se l’università è privata, dovrà invece fare il calcolo considerando il limite massimo di spesa, che in questo caso è fissato dal MIUR a 3.200 euro.
19% di 3.200 = 608 euro.

Requisiti per accedere alle detrazioni sulle spese scolastiche

Per ottenere la detrazione del 19%, assicurati di seguire queste tre accortezze.

  • Indica nel modello soltanto le spese sostenute nel corso dell’anno a cui si riferisce la tua dichiarazione dei redditi. Ad esempio, se fai la dichiarazione nel 2023 dovrai riportare le somme pagate fino al 31 dicembre 2022.
  • Effettua tutti i pagamenti con metodi tracciabili, come bonifici bancari o postali, carte di credito, di debito e prepagate, oppure assegni. Se paghi in contanti, perdi il diritto alla detrazione.
  • Tieni da parte ricevute dettagliate, fatture, distinte dei bonifici e tutta la documentazione sulle spese che hai pagato, così da poterla esibire in caso di controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Le detrazioni sulle spese scolastiche valgono anche per le scuole private?

Assolutamente sì. La detrazione si applica sia alle scuole pubbliche che private, nei limiti descritti sopra.

È possibile chiedere la detrazione per i corsi di musica?

Sì, ma solo se:

  • il corso è organizzato dalla scuola per ampliare l’offerta formativa e viene sovvenzionato tramite una donazione

oppure

  • se viene svolto presso un conservatorio o un istituto musicale pareggiato, ed è tra quelli indicati dal Ministero dell’Istruzione.

Dal 2021 è stato introdotto il cosidetto il “bonus musica”, per favorire la pratica della musica da parte dei ragazzi tra i 5 e i 18 anni che frequentano:

  • i conservatori di musica
  • le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) legalmente riconosciute, ai sensi della legge n.508/1999
  • le scuole di musica iscritte nei registri regionali
    cori, bande e scuole di musica riconosciuti da una pubblica amministrazione.

NOTA BENE: l’agevolazione spetta su massimo 1.000 euro di spesa ed è necessario possedere un reddito complessivo non superiore ai 36.000 euro per accedere al beneficio.

Frequento un’università online. Posso detrarre i costi di frequenza?

Sì, lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate in una circolare del 2016.

Per calcolare la detrazione bisogna usare i limiti di spesa previsti dal MIUR per le università non statali, che variano a seconda dell’area geografica e della disciplina studiata.

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