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Codice Tributo 9001 e 9002: Cosa So e Cosa Fare

Ti è arrivata una lettera dall’Agenzia delle Entrate con delle cifre da pagare e il codice 9001? Niente panico: si tratta di un avviso bonario che viene inviato quando l’Agenzia delle Entrate rileva delle irregolarità nelle imposte versate. Ecco cosa c’è da sapere e come comportarsi.
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Codice tributo 9001: cos'è e a cosa si riferisce

Un codice tributo è un numero di quattro cifre che identifica un certo tipo di tassa, imposta, tributo o contributo nel modello F23 e nel modello F24, usati per i pagamenti all’Agenzia delle Entrate.

Poiché ad ogni codice corrisponde un onere specifico, è sempre bene controllare che il numero indicato nel modello di versamento sia corretto. In questo modo il pagamento va a buon fine e si evitano errori e sanzioni.

Il codice tributo 9001, in particolare, si riferisce ad un debito rilevato dalle procedure di accertamento fiscale. Queste procedure vengono effettuate dopo l’invio della dichiarazione dei redditi.

Se dai controlli risulta che un contribuente ha pagato meno imposte di quelle dovute, l’Agenzia delle Entrate spedisce una comunicazione di irregolarità con:

  • le istruzioni sul tributo contestato
  • l’indicazione della somma da versare tramite F24, seguita dal codice tributo 9001 (il codice viene riportato nel modulo F24 sotto la voce “motivo del pagamento”). Questa somma include l’imposta omessa, la sanzione e gli interessi sul ritardato pagamento.

Se hai ricevuto una lettera di questo tipo, probabilmente è a causa di errori nel calcolo di deduzioni o detrazioni, o per sviste analoghe nei conteggi delle imposte in fase di dichiarazione dei redditi.

A questo punto, hai due alternative:

  • se ritieni che ci sia stato un errore nell’accertamento, puoi fare ricorso all’autotutela
  • se invece l’importo è effettivamente corretto, puoi saldare il tuo debito.

Autotutela codice tributo 9001: come funziona

La comunicazione in autotutela serve a contestare il tributo notificato con il codice 9001.

Puoi inoltrarla:

  • tramite il canale di assistenza Civis, se sei abilitato ai servizi telematici Fisconline ed Entratel
  • inviando un messaggio di posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo dell’ufficio indicato nella comunicazione di irregolarità (se hai bisogno di chiarimenti, puoi chiederli tramite email certificate all’indirizzo [email protected])
  • presso uno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, dopo aver richiesto un appuntamento online o via telefono e presentando la documentazione che prova la correttezza dei dati dichiarati
  • tramite il centro di assistenza multicanale dell’Agenzia (numero verde da rete fissa: 800.90.96.96)

Pagamento codice tributo 9001 con F24: come si fa

Se decidi di pagare la somma richiesta dopo l’accertamento, fallo subito: se fai il versamento con F24 entro la scadenza di 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di irregolarità, potrai usufruire di una sanzione ridotta al 10%.

L’Agenzia delle Entrate ti dà inoltre la possibilità di dilazionare l’importo e pagarlo in rate trimestrali.

Il numero massimo di rate dipende dall’entità dell’importo:

  • Fino a 5.000 euro: 6
  • Oltre i 5000 euro: 20

Il versamento della prima rata va effettuato comunque entro il termine previsto di 30 giorni.

Differenza tra codice tributo 9001 e 9002

Se scegli di rateizzare il pagamento del codice tributo 9001, alle somme rilevate dalla procedura automatica dovrai aggiungere gli interessi di dilazione, a cui è associato il codice 9002.

Ricapitolando:

  • il codice tributo 9001 si riferisce al debito rilevato dalla procedura di accertamento automatico dell’Agenzia delle Entrate
  • il codice tributo 9002 identifica gli interessi di dilazione previsti in caso di pagamento rateale del debito fiscale.

Codice tributo 9001 e rateizzazione: cosa succede se non pago entro la scadenza?

Si possono verificare due casi.

1. Non hai richiesto la rateizzazione del debito e non paghi con F24 entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso bonario

In questo caso, dovrai pagare la sanzione piena (30% anziché 10%); l’Agenzia avvierà la procedura di riscossione per recuperare gli importi dovuti.

2. Hai richiesto la rateizzazione ma hai saltato una rata

Se non paghi la prima rata entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione, o se non versi una delle altre rate entro il termine di pagamento di quella successiva, perderai il diritto alla rateizzazione e gli importi residui dovuti a titolo di imposta, interessi e sanzioni saranno iscritti a ruolo.

Un debito viene “iscritto a ruolo” quando un contribuente non paga un debito verso la pubblica amministrazione. L’ente creditore incarica un Agente della Riscossione di riscuotere il debito e notificare la cartella di pagamento, aggiungendo le sanzioni, gli interessi e gli aggi di riscossione del caso.

L’unico caso in cui puoi ancora usufruire della rateizzazione è il cosiddetto lieve inadempimento, cioè:

  • se non paghi una parte della rata, a patto che la cifra mancante non sia superiore al 3% della rata stessa (e comunque a 10.000 euro)
  • se il ritardo nel versamento della prima rata non supera i 7 giorni.

In caso di lieve inadempimento o di pagamento in ritardo di una rata diversa dalla prima, puoi ancora evitare l’iscrizione a ruolo provvedendo al ravvedimento operoso entro il termine di pagamento della rata successiva (ovvero, in caso di ultima rata o di versamento in un’unica soluzione, entro 90 giorni dalla scadenza).

Se opti per il ravvedimento dovrai versare interessi e sanzioni aggiuntive. Trovi i relativi codici tributo nella risoluzione n. 132/E del 29 dicembre 2011 dell’Agenzia delle Entrate.

Alice Bertolio
da Alice Bertolio
pubblicato il: 20.03.2024
aggiornato il: 20.03.2024

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