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Detrazioni Spese Scolastiche 2023: Quali Sono e Come Richiederle

Tra le spese detraibili con la dichiarazione dei redditi ci sono anche quelle scolastiche: se rispetti le condizioni richieste, puoi scaricare dall’Irpef parte dei costi sostenuti per la frequenza di scuole pubbliche e private, dal nido ai master universitari.
Non tutte le spese, però, danno diritto all’agevolazione. La detrazione, inoltre, si applica entro certi limiti previsti dalla legge.
In quest’articolo trovi:
  • i requisiti per la detrazione delle spese scolastiche
  • l’elenco delle spese scolastiche detraibili
  • i limiti previsti per la detrazione
  • le regole da rispettare per accedere al beneficio e i nuovi obblighi di tracciabilità dei pagamenti
  • le risposte ad alcune domande frequenti.
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Detrazione spese scolastiche: requisiti e tipologie ammesse

Secondo la normativa fiscale puoi detrarre dall’Irpef il 19% dei costi sostenuti per la frequenza di:

  • asili nido (incluse le cosiddette “sezioni primavera” e, nella provincia di Bolzano, i servizi di Tagesmutter)
  • scuole primarie (elementari)
  • scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e istituti superiori)
  • corsi di formazione universitaria (corsi di laurea, corsi di specializzazione e perfezionamento, master, dottorati di ricerca)
  • nuovi corsi istituiti ai sensi del DPR n. 212 del 2005 presso i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati.

Nei “costi sostenuti per la frequenza” rientrano soltanto alcune categorie di spesa. Ecco quali sono detraibili al 19% e quali no.

Tipo di spesa Detraibilità
Tasse di frequenza Si
Tasse di istruzione Si
Erogazioni liberali finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa (ad es.: corsi di lingue, di teatro e simili, anche fuori dall’orario scolastico e senza obbligo di frequenza) Si
Gite scolastiche Si
Servizi scolastici integrativi Si
Assistenza al pasto Si
Servizi pre e post scuola Si
Mensa scolastica Si
Servizio di trasporto scolastico (pullmino scolastico, scuolabus) Si
Materiale di cancelleria No
Testi scolastici No

Per quanto riguarda specificamente i corsi universitari e post-universitari, puoi detrarre:

  • le tasse di immatricolazione ed iscrizione (anche per gli studenti fuori corso)
  • le soprattasse per esami di profitto e laurea
  • i costi di partecipazione a eventuali test di ammissione
  • la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti istituiti presso le facoltà universitarie o le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Trasporti: rientrano tra le spese da detrazione anche quelle per il servizio di trasporto scolastico (fornito dal comune o altri soggetti terzi). A partire dal 1° gennaio 2018, è infatti possibile detrarre le spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. La detrazione delle spese sostenute per il trasporto scolastico è però cumulabile con quella spettante per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto menzionati: in questo modo, se un genitore sostiene la spesa per il servizio di trasporto scolastico per un figlio e acquista, anche per lo stesso figlio, l’abbonamento al servizio di trasporto locale potrà fruire di entrambe le detrazioni.

Non sono invece detraibili i contributi pagati all’università pubblica per il riconoscimento di una laurea conseguita all’estero, i libri di testo, gli strumenti musicali, il materiale di cancelleria, il vitto e l’alloggio.

Da sapere: puoi richiedere la detrazione sia per la tua frequenza che per quella dei figli a carico. Se paghi le spese di affitto di studenti universitari fuori sede, hai diritto a un’agevolazione a parte.

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Limiti di detrazione per le spese scolastiche 2023

La detrazione del 19% va calcolata su un importo massimo stabilito dalla legge, che varia a seconda del tipo di spesa:

  • per l’asilo nido, il limite massimo è di 632 euro per ogni figlio/a fiscalmente a carico
  • per la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado (elementari, medie, superiori), il tetto è di 786 euro per le spese sostenute fino al 2018; dal 2019 aumenta a 800 euro
  • per la frequenza di università, master, dottorati di ricerca, corsi di perfezionamento e specializzazione ed equiparati, non ci sono limiti di spesa se l’istituto frequentato è statale; per le università private, la spesa massima su cui calcolare la detrazione non può superare i limiti massimi stabiliti ogni anno dal MIUR in base all’area disciplinare e geografica.

Le regole da seguire per poter detrarre le spese scolastiche

Ecco le 3 regole fondamentali per poter richiedere la detrazione:

  1. devi aver sostenuto le spese di istruzione nel corso dell’anno a cui si riferisce la tua dichiarazione dei redditi (ad esempio, se fai la dichiarazione nel 2023 dovrai riportare le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022)
  2. devi rispettare l’obbligo di tracciabilità, che interessa molte delle spese detraibili al 19% e si applica alle spese effettuate dal 2020 in poi; tutti i pagamenti vanno effettuati con metodi tracciabili quali bonifici bancari o postali, carte di credito, di debito e prepagate o assegni (se paghi in contanti, perdi il diritto alla detrazione)
  3. devi essere in grado di documentare le spese in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Per scaricare le spese relative all’istruzione o alla mensa scolastica, dovrai conservare copia del bollettino postale o della distinta del bonifico, da cui si evinca:

  • il beneficiario dell’importo
  • la causale del versamento (ad esempio “servizio mensa scolastica”)
  • la scuola frequentata e il nome dell’alunno.

Se hai pagato con bancomat, contanti, buoni pasto o altre modalità, dovrai procurarti una ricevuta con i dettagli sul destinatario del pagamento, l’anno di riferimento, l’importo totale della spesa e i dati dell’alunno. Ricorda che dal 2020 molte di queste forme di pagamento non sono più ammesse ai fini della detrazione.

Chiudiamo con le gite scolastiche: se il destinatario del pagamento è un soggetto terzo come un’agenzia di viaggi, dovrai richiedere alla scuola la delibera di approvazione con i dati dello studente. Se il pagamento è cumulativo, e si riferisce quindi a tutti gli alunni o gli studenti in gita, assicurati che nell’attestazione rilasciata dalla scuola siano specificati i dati di ogni singolo partecipante.

Le risposte ad alcune domande frequenti

Detrazione spese scolastiche: le scuole private rientrano nell’agevolazione?

Sì, il beneficio si applica alle scuole pubbliche e private, nei limiti sopra descritti.

I corsi di musica 2022 sono detraibili?

La detrazione spetta solo se il corso:

  • è organizzato dalla scuola per ampliare l’offerta formativa e viene sovvenzionato tramite un’erogazione liberale

oppure

  • rientra tra quelli previsti nel DPR n. 212 del 2005, istituiti presso i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati.

Posso detrarre le spese di frequenza di un’università telematica?

Sì, lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate in una circolare del 2016. I limiti di spesa sono gli stessi previsti dal MIUR per le università non statali, e quindi variano a seconda dell’area geografica e della disciplina studiata.

 

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Alice Bertolio
da Alice Bertolio
pubblicato il: 22.03.2024
aggiornato il: 22.03.2024

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