Quali aziende italiane pagano più tasse?

Il primato nero della Georgia
Se parlate con un imprenditore, c’è un solo argomento che è bene evitare, per non rovinare il mood della conversazione: le tasse. Una boutade, ma verosimile: secondo il rapporto Paying Taxes 2020, redatto nel 2019 dalla World Bank e Pwc, il carico fiscale complessivo delle imprese italiane è pari al 59,1% dei loro ricavi. Spiegato semplice: ogni 10 euro incassati, 6 ne danno allo stato. La speciale graduatoria tiene conto dell’incidenza di imposte e contributi, del tempo che si impiega mediamente per ottemperare agli adempimenti e del numero di versamenti effettuati. Su 190 Paesi presi in esame, il nostro Paese si piazzava in fondo: 128esimo posto nella classifica dei più virtuosi in materia di tassazione dell’imprenditoria, dietro ad Albania, Costa d‘Avorio e Bielorussia. In cima alla classifica c’è il Bahrain, con una tassazione ad appena il 13,8%, mentre il Brunei vince lo scettro dell’aliquota fiscale più bassa (8% medio).
Cosa si paga?
In Italia le due tasse principali che lo Stato applica sul reddito prodotto dalle aziende sono l’Ires e l’Irap. La sigla della prima sta per «Imposta sul Reddito della Società» ed è un’imposta con aliquota fissa: tutti gli utili della società vengono tassati al 24%. L’Irap è invece l’imposta regionale ed è di circa il 3,9%. Sugli utili divisi tra i soci dell’azienda, invece, si paga l’Irpef: è una tassa diretta personale e che viene detta di tipo progressivo, dato che la cifra aumenta in base alla cifra dichiarata dall’imprenditore.
Chi paga di più in Italia?
Ma chi paga più tasse in Italia? Il sito specializzato in data journalism True Numbers ha dedicato uno speciale alle imprese italiane che hanno corrisposto più tasse all’erario durante il 2020, analizzando le società che hanno fatturato di più in quell’anno. Al terzo posto si trova il Gestore dei servizi energetici (Gse), la controllata del ministero dell’Economia che si occupa di sostenibilità energetica e fonti rinnovabili: nell’anno della pandemia ha versato allo stato 479 milioni di euro di imposte. Al secondo il colosso Enel, con 1,8 miliardi di euro versati (nel 2020 il fatturato è stato di 62,6 miliardi). L’azienda che ha pagato più tasse resta invece la multinazionale dell’Eni, con i suoi versamenti per 2,65 miliardi di euro (peraltro meno della metà del dato dell’anno precedente), su un fatturato di 44 miliardi di euro.