Quante tasse paga sua maestà, la Regina Elisabetta?
Le entrate della Regina: 103 mln € dal Parlamento
Difficile sapere le cifre precise delle sue contribuzioni, su cui vige un riserbo mitologico. Ma almeno sappiamo su quali ricchezze si basano. Ogni anno infatti la Regina riceve dal Parlamento inglese un pagamento, il Sovereign Grant, che nel 2021 è stato di circa 103 milioni di euro. Una parte significativa del Grant viene speso per pagare il personale che si occupa delle proprietà della Corona, a partire da Buckingham Palace, St James’s Palace, Kensington Palace e il castello di Windsor. A sua volta, il Grant è alimentato dai ricavi del Crown Estate, i possedimenti nominali della famiglia reale, che includono Regent Street a Londra e il prestigioso ippodromo di Ascot nel Berkshire.
I possedimenti di Elisabetta
Tra le altre entrate finanziarie, la Regina ha il cosiddetto Privy Purse («Borsello privato»), cioè le risorse derivanti dai possedimenti del ducato di Lancaster, gli investimenti personali e le proprietà private, come la residenza di Sandringham. Ed è proprio su queste ultime due voci che Elisabetta paga le tasse. Da una parte è sempre stata soggetta all’imposta sul valore aggiunto; dall’altra paga le tasse sulla proprietà su base volontaria. Perché l’ha voluto lei, dal 1992.
10 mila euro di tasse sulla proprietà
Sulle cifre, dicevamo, c’è un segreto inviolabile. Ma qualcuno ha provato a fare i conti: nel 2017 il tabloid Metro spiegava che la Regina aveva pagato in council tax – la tassa sugli immobili britannica – più di 10 mila euro l’anno, ovvero la somma di quanto dovuto per Buckingham Palace, il castello di Windsor, quello scozzese di Balmoral e la residenza estiva di Sandringham House.
La storia di Montecarlo
Elisabetta II di Windsor, che ha appena festeggiato i 70 anni del suo regno diventando la monarca più longeva della storia, non è l’unica monarca rimasta ad avere un patrimonio ingente a sua disposizione. Anzi, non è nemmeno nella top ten dei sovrani più ricchi. Nella speciale classifica, stilata da Business Insider, entrano al primo posto il re thailandese Maha Vajiralongkorn, noto anche come Rama X, che ha il pieno controllo di asset che ammontano alla cifra di 26,7 miliardi di euro (sì, avete letto bene). Rama X negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé in Germania: il re ha diverse proprietà in Baviera, dove trascorre molto del suo tempo, e gli investigatori tedeschi l’hanno accusato di non aver pagato le tasse di proprietà e successione legalmente dovute. In patria, invece, una legge del 2019 lo esenta dal pagare le tasse sui suoi possedimenti fondiari.
Il sultano del Brunei e i suoi 18 miliardi (esentasse)
Al secondo posto tra i reali più ricchi c’è il sultano del Brunei Hassanal Bolkiah, al potere dai tardi anni Sessanta. Patrimonio: 17,8 miliardi di euro, derivanti dall’industria petrolifera e del gas. Soldi tutti esentasse, visto che in Brunei non esistono imposte sui redditi. Al terzo posto c’è Salman dell’Arabia Saudita, la cui ricchezza petrolifera si attesta sui 16 miliardi.
Gli altri sovrani più ricchi
Rimanendo nell’ottica dei petrodollari, la classifica prosegue con l’emiro di Abu Dhabi Khalifa bin Zayed Al Nahyan e lo sceicco di Dubai Mohammed bin Rashid Al Maktoum, con rispettivamente circa 13 e 4 miliardi a disposizione. Al sesto posto troviamo il primo europeo, Enrico, il granduca di Lussemburgo, con un patrimonio stimato di 3,5 miliardi di euro. Al settimo lo tallona Giovanni Adamo, il principe dell’altrettanto piccolo Liechtenstein, che deve la sua fortuna agli investimenti della banca privata Lgt. All’ottavo c’è il sovrano marocchino Mohammed VI, che a luglio ha festeggiato i 20 anni di regno. Chiudono la classifica l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani, peraltro proprietario del club calcistico del Paris Saint-Germain, e il principe Alberto II di Monaco, con poco meno di un miliardo nelle sue tasche. Poverino.