Se nell’anno precedente a quello della dichiarazione dei redditi hai pagato i contributi INPS a colf, badanti o baby sitter, hai la possibilità di usufruire di alcune deduzioni fiscali.
Per essere più precisi, puoi sottrarre questi contributi dal tuo reddito imponibile (quello, per intenderci, su cui si calcola l’Irpef).
Per ottenere la deduzione, devi:
- indicare nel modello 730 (o nella Certificazione Unica) l’importo relativo ai contributi a carico del datore di lavoro
- aver effettivamente pagato contributi INPS per quella somma durante l’anno precedente (secondo il cosiddetto “principio di cassa”, devi aver affrontato la spesa nel corso dell’anno d’imposta a cui si riferisce la dichiarazione dei redditi, anche se i contributi pagati sono relativi all’anno prima. Ad esempio, facendo la dichiarazione dei redditi nel 2019 potrai dedurre i contributi pagati nel 2018, anche se relativi all’ultimo trimestre del 2017)
- conservare i documenti che dimostrano e giustificano il pagamento della spesa.
La deduzione è ammessa anche se hai assunto colf o badanti per l’assistenza ad un familiare (non necessariamente a carico), o se hai pagato i contributi previdenziali tramite i nuovi voucher INPS per il lavoro occasionale in ambito domestico (Libretto Famiglia).
L’importante è indicare nella dichiarazione dei redditi un importo non superiore a 1.549,37 Euro: questo è infatti il limite massimo di deduzione contributi fissato nell’articolo 10, comma 2 del TUIR (testo unico delle imposte sui redditi).
Nota bene: l’assistenza per persone anziane non autosufficienti rientra in un’altra categoria di spese detraibili.