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Bonus Mobili: Cos’è, Come
Funziona e Requisiti per la Detrazione
Sapevi che puoi scaricare queste e altre spese online?

Anche quest'anno il Bonus Mobili aiuterà chi deve arredare la propria casa o altri immobili dopo averli ristrutturati. L’agevolazione copre l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata e può farti risparmiare fino a 5.000 euro.

Chi deve fare il 730?

Il Bonus Mobili fa parte delle spese detraibili dalle tasse (Irpef). È un’agevolazione interessante, che ti rimborsa il 50% del prezzo di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni) destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Per le spese sostenute dal 2022, si deve tenere conto delle nuove etichette energetiche per cui la detrazione spetta sull’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per frigoriferi e congelatori.

L’entità del rimborso ha un limite fissato dalla legge: questo 50%, infatti, deve essere calcolato su un tetto massimo di spesa di 10.000 euro per le spese sostenute nel 2022 (contro i 16.000 euro del 2021). Per l’anno 2023 il limite di spesa su cui beneficiare di agevolazioni si riduce a 8.000 euro.
Di conseguenza, 5.000 euro è il Bonus massimo di cui si può beneficiare.

Buono a sapersi: il limite dei 10.000 euro riguarda però una singola unità immobiliare (pertinenze comprese), o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Se esegui lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, potrai richiedere il Bonus Mobili più volte.

A cosa serve la dichiarazione dei redditi?

La detrazione va ripartita in 10 quote di pari importo, da indicare di anno in anno nella dichiarazione dei redditi.

Quando Si Può Richiedere il Bonus Mobili?

Per ottenere il Bonus Mobili, devi:

  • aver realizzato una ristrutturazione edilizia (e usufruito della relativa detrazione) su singole abitazioni o parti comuni di edifici residenziali
  • documentare che l’inizio dei lavori di ristrutturazione è precedente all’acquisto dei beni, per esempio con eventuali abilitazioni amministrative o con la comunicazione preventiva all’Asl, quando obbligatoria (se il tipo di ristrutturazione non richiede comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà)
  • per determinate categorie di elettrodomestici, comunicare l’acquisto all’Enea (maggiori informazioni su http://www.acs.enea.it/ristrutturazioni-edilizie/).

Attenzione: non tutti i lavori di ristrutturazione danno diritto al Bonus Mobili.

Nella tabella che segue trovi gli interventi ammessi, con alcuni esempi.

Esempi di lavori che danno diritto al bonus
  • Manutenzione straordinaria

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza

  • realizzazione dei servizi igienici

  • sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso

  • rifacimento di scale e rampe

  • realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate

  • costruzione di scale interne

  • sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare
  • Ristrutturazione edilizia

  • modifica della facciata

  • realizzazione di una mansarda o di un balcone

  • trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda

  • apertura di nuove porte e finestre

  • costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti
  • Restauro e risanamento conservativo

  • adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti

  • ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio
  • Ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati da calamità naturali

  • in questo caso la condizione essenziale è che sia stato dichiarato lo stato di emergenza
  • Manutenzione ordinaria su parti condominiali*

  • tinteggiatura pareti e soffitti

  • sostituzione di pavimenti

  • sostituzione di infissi esterni

  • rifacimento di intonaci

  • sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni

  • riparazione o sostituzione di cancelli o portoni

  • riparazione delle grondaie

  • riparazione delle mura di cinta

* questi lavori non danno diritto al bonus se effettuati su case o appartamenti singoli.

Buono a sapersi: il pagamento della ristrutturazione può essere anche successivo a quello di mobili ed elettrodomestici, a patto che i lavori siano iniziati prima.

Se sto ristrutturando solo il bagno o la cucina, posso richiedere il Bonus Mobili per arredi di altre stanze?

La risposta è : il Bonus Mobili spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile ristrutturato.

Diverso è il caso dei lavori di ristrutturazione su parti comuni di un condominio (come guardiole, appartamento del portiere, lavatoi): i condomini avranno infatti diritto alla detrazione del 50% (ciascuno per la propria quota) solo per l’acquisto dei beni destinati ad arredare queste parti, e non per quello di eventuali arredi per le singole abitazioni.

Come Ottenere il Bonus Mobili?

La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche).

Quali Acquisti Sono Ammessi in Detrazione?

La detrazione spetta per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici nuovi, come:

  • letti
  • armadi
  • cassettiere
  • librerie
  • scrivanie
  • tavoli
  • sedie
  • divani
  • poltrone
  • credenze
  • materassi
  • apparecchi di illuminazione
  • frigoriferi
  • congelatori
  • lavatrici
  • asciugatrici
  • lavastoviglie
  • apparecchi per la cottura
  • stufe elettriche
  • forni a microonde
  • piastre riscaldanti elettriche
  • apparecchi elettrici di riscaldamento
  • radiatori elettrici
  • ventilatori elettrici
  • apparecchi per il condizionamento
  • elettrodomestici privi di etichetta energetica (se non è previsto l’obbligo)

Restano invece esclusi dal Bonus Mobili:

  • pavimenti (per esempio, il parquet)
  • porte
  • tende e tendaggi
  • altri complementi di arredo

Quali Modalità di Pagamento Bisogna Usare Per Avere il Bonus Mobili?

Per ottenere la detrazione dovrai pagare mobili e grandi elettrodomestici esclusivamente con:

  • bonifico (anche ordinario; non è obbligatorio quello appositamente predisposto da banche e Poste S.p.A. per le spese di ristrutturazione edilizia, soggetto a ritenuta)
  • carta di debito (bancomat)
  • carta di credito.

Le regole per i pagamenti tracciabili li trovi qui.

Puoi chiedere la detrazione anche se acquisti i beni a rate, a patto che:

  • la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con bonifico, carta di debito o di credito
  • tu conservi una copia della ricevuta del pagamento.

Quali Documenti Bisogna Conservare?

Dovrai ricordarti di tenere da parte:

  • la ricevuta del bonifico
  • la ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito)
  • la documentazione di addebito sul conto corrente
  • le fatture di acquisto, con indicazione della natura, della qualità e della quantità dei beni e dei servizi acquistati.

NOTA BENE: Dal 1° gennaio 2018 è stato introdotto l’obbligo di comunicazione in caso di acquisto di alcuni elettrodomestici (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciugatrici, lavatrici). La mancata o tardiva trasmissione non implica, tuttavia, la perdita del diritto alle detrazioni (risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019).

Se acquisto i mobili all’estero, posso usufuire del Bonus Mobili?

Si, se effettui il pagamento con bonifico, carta di credito o di debito, conservi la documentazione necessaria ed esegui gli stessi adempimenti previsti per gli acquisti effettuati in Italia.

Se sostituisco la caldaia, posso usufruire dell’agevolazione per l’acquisto di mobili?

Sì, se la nuova caldaia permette di ottenere un risparmio energetico; la sostituzione della caldaia rientra tra gli interventi di “manutenzione straordinaria”.

Al posto della fattura ho uno scontrino che riporta il mio codice fiscale: posso usufruire lo stesso del Bonus Mobili?

Sì: ai fini della detrazione, se lo scontrino riporta il codice fiscale e indica natura, qualità e quantità dei beni acquistati ha lo stesso valore della fattura. La detrazione è comunque ammessa anche se manca il codice fiscale, ma se si evince la natura, qualità e quantità dei beni acquistati con carta di credito e l’acquisto è riconducibile al titolare della carta in base alla corrispondenza con i dati del pagamento (esercente, importo, data e ora).

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