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Contributo IVS 2020: Cos’è, Esempio e Calcolo

Il contributo IVS è una voce presente nella busta paga di lavoratori dipendenti, non pubblici, ma privati. IVS è l’acronimo di Invalidità, Vecchiaia, Superstiti. Il versamento del suddetto contributo può avvenire per mezzo di pagamento diretto o indiretto (trattenuta in busta paga).

Il contributo IVS deve essere corrisposto all’INPS in modo da assicurare una determinata somma di denaro nel caso in cui si fosse impossibilitati a continuare a lavorare.L’importo dovuto a copertura dell’IVS garantisce, quindi, il diritto a ricevere contributi mensili in denaro in caso di invalidità o inabilità per anzianità.
È bene sapere, inoltre, che in caso di decesso del lavoratore dipendente, saranno gli eredi superstiti a usufruire delle somme di denaro dovute. Proprio per questo motivo, il contributo IVS ha lo scopo di assicurare sia il lavoratore, costretto a interrompere la sua attività lavorativa per anzianità o inabilità, sia i superstiti.
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Il contributo IVS mensile

Data la sua natura, il contributo IVS può essere classificato nella categoria delle contribuzioni previdenziali. Scopo ultimo di questi contributi è, infatti, assicurare il lavoratore dipendente contro incidenti o eventi che non lo renderebbero più idoneo alla pratica e allo svolgimento della prestazione lavorativa. L’importo dei contributi previdenziali è calcolato sulla base del contributo IVS, ma non solo. Anche i versamenti per malattia, la cassa integrazione (CIG) e la quota DS incidono sul calcolo dell’aliquota complessiva.

Attraverso il contributo IVS si finanziano le spese che potrebbero essere richieste e sostenute dall’INPS in caso di anzianità, inabilità o morte del lavoratore dipendente. Il contributo IVS mensile lo si può leggere in tutte le buste paga dei lavoratori dipendenti. La relativa quota è versata interamente o solo in parte dal datore di lavoro.

ATTENZIONE: i lavoratori autonomi interessati a versare il contributo IVS dovranno provvedere al pagamento della relativa quota mediante la compilazione del modello F24.

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Contributo IVS da quando si paga

I dipendenti del settore privato, gli apprendisti, i commercianti e gli artigiani sono tenuti a versare all’INPS la propria quota per Invalidità, Vecchiaia, Superstiti. Lo stesso obbligo vige anche per i professionisti autonomi iscritti alla Gestione Separata, i mezzadri, i coltivatori diretti e i coloni, oltre agli artisti dello spettacolo e ai giornalisti iscritti all’INPGI. Sono esclusi dal versamento della quota IVS i dipendenti pubblici.
A esclusione dei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, i quali dovranno procedere con il pagamento tramite modello F24, il contributo IVS è trattenuto nella busta paga.

Le rate da versare per assolvere all’obbligo del contributo IVS sono in tutto 4 nell’arco dell’anno. Più precisamente (con piccole variazioni in base ai giorni della settimana in cui cade la data – feriale o festivo)

  • PRIMA RATA: 16 febbraio
  • SECONDA RATA: 16 maggio
  • TERZA RATA: 16 agosto
  • QUARTA RATA: 16 novembre

Contributo IVS calcolo

L’importo relativo al contributo IVS non è fisso. Si tratta, infatti, di una quota variabile in considerazione di più e diversi fattori. In linea generale, l’aliquota oscilla tra il 24% e il 33%.

L’ammontare del contributo pensionistico e previdenziale è a carico sia del datore di lavoro sia del dipendente. Le rispettive percentuali sono calcolate secondo il minimo giornaliero di anno in anno stabilito direttamente dall’INPS. Per l’anno 2019, tale somma è pari a 48,74 euro. Solitamente, la quota a carico del lavoratore dipendente è pari circa al 9,19%.

ATTENZIONE: i lavoratori dipendenti la cui aliquota IVS a proprio carico è inferiore al 10%, è previsto un contributo aggiuntivo IVS dell’1%, ma solo se la retribuzione è superiore alla prima fascia. Per l’anno 2019 tale limite è di 47.143 euro annui, ossia 3.928,58 euro mensili.

Contributo IVS esempio calcolo per liberi professionisti

Il calcolo del contributo IVS si basa sul reddito imponibile e sui seguenti altri elementi:

  1. tipologia di contratto;
  2. reddito e dimensione dell’azienda;
  3. reddito del lavoratore;
  4. età;
  5. residenza.

Nello specifico, per quanto riguarda gli imprenditori agricoli, la quota di contributo IVS si basa sulla collocazione geografica dell’impresa (terreno difficile da coltivare, area montana, etc), sulla fascia reddituale di appartenenza dell’azienda, sull’età del lavoratore contribuente (inferiore o superiore ai 21 anni).

Contributo IVS esempio calcolo per liberi professionisti

Qui di seguito riportiamo un esempio di calcolo contributo INPS per i liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata.

a) Liberi professionisti non assicurati con altre forme pensionistiche. Contribuzione pari al 25,72%, dove il 25% è attribuibile direttamente all’IVS, il restante 0,72% è un’aliquota aggiuntiva.

Imponibile 30.000 euro
Aliquota INPS 25,72% (25% IVS + 0,72% aliquota aggiuntiva)
Contributi complessivi 7.716 euro (7.500 euro IVS + 216 euro)
Quota lavoratore 6.516 euro (7.716 – 1.200)
Quota committente (4% rivalsa INPS) 1.200 euro (4% di 30.000 euro)

b) Liberi professionisti che percepiscono una pensione o hanno un’altra forma di tutela pensionistica obbligatoria. Contribuzione pari al 24%.

Imponibile 30.000 euro
Aliquota INPS 24%
Contributi complessivi 7.200 euro
Quota lavoratore 6.000 euro (7.200 – 1.200 euro)
Quota committente (4% rivalsa INPS) 1.200 euro (4% di 30.000 euro)

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Alice Bertolio
da Alice Bertolio
pubblicato il: 22.03.2024
aggiornato il: 22.03.2024

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