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Detrazioni Fiscali Affitto 2021: i 5 Casi in Cui Puoi Scaricare le Spese col 730

2. Marzo 2022

Le spese per l’affitto si possono scaricare dalle imposte? In quali casi, e come?

La domanda interessa a molti, ma non sempre le informazioni online sono esaustive!

Questa mini-guida offre delle risposte chiare.

Indice

  • Detrazioni spese affitto: a chi spettano
  • Caso 1: detrazione spese affitto per inquilini a basso reddito
  • Caso 2: detrazione spese affitto per canone convenzionato o concordato
  • Caso 3: detrazione spese affitto per giovani
  • Caso 4: detrazione spese affitto per trasferimento residenza nel comune di lavoro
  • Caso 5: detrazione spese affitto per universitari fuori sede
  • Come scaricare le spese d’affitto?

Detrazioni spese affitto: a chi spettano

La prima condizione per poter scaricare dalle imposte un canone di locazione è vivere nella casa per cui si paga l’affitto.

Nell’elenco delle spese detraibili dall’Irpef rientrano infatti soltanto gli affitti di immobili usati come abitazione principale.

Attenzione, però: non tutti quelli che pagano un affitto possono usufruire delle agevolazioni fiscali!

Per poter detrarre l’affitto dalle tasse, devi rientrare in uno dei 5 casi previsti dalla legge:

    1. Inquilini a basso reddito
    2. Affitto di immobili con canone convenzionato o concordato
    3. Giovani che vivono in affitto
    4. Persone che trasferiscono la propria residenza nel comune di lavoro (o in un comune limitrofo)
    5. Studenti fuori sede in affitto

Caso 1: detrazione spese affitto per inquilini a basso reddito

Per l’Agenzia delle Entrate, gli inquilini a basso reddito sono tutti coloro che hanno un reddito inferiore a 30.987,41 Euro e hanno stipulato o rinnovato un contratto di affitto ai sensi della legge 431 del 9 dicembre 1998.

Questa tabella riassume le detrazioni a cui è possibile accedere, suddivise per fasce di reddito.

    QUANTO GUADAGNI?
Meno di 15.493,71 €
Più di 15.493,71 € ma meno di 30.987,41 €
Più di 30.987,41 €
Quanto puoi detrarre per l'affitto
300 €
150 €
Nessuna detrazione

Caso 2: detrazione spese affitto per canone convenzionato o concordato

Un altro caso in cui spetta la detrazione è quello degli affitti a canone convenzionato o concordato, regolati da appositi accordi comunali e concordati tra i sindacati.

Questo tipo di contratti viene solitamente scelto perché aiuta gli inquilini a contenere la spesa e permette ai proprietari di pagare meno imposte.

Se la casa in cui vivi è affittata a canone convenzionato/concordato, queste sono le detrazioni che ti spettano.

    QUANTO GUADAGNI?
Meno di 15.493,71 €
Più di 15.493,71 € ma meno di 30.987,41 €
Più di 30.987,41 €
Quanto puoi detrarre per l'affitto
495,80 €
247,90 €
Nessuna detrazione

Caso 3: detrazione spese affitto per giovani

I giovani tra i 20 e i 30 anni con un reddito inferiore a 15.493,71 € hanno diritto ad una detrazione fissa di 991,60 € per i primi 3 anni di affitto.

Se il reddito è superiore a questa soglia, valgono le regole descritte nella tabella al punto 1.

Caso 4: detrazione spese affitto per trasferimento residenza nel comune di lavoro

Chi si trasferisce in un’altra città per motivi professionali e sposta la residenza nel comune di lavoro (o in un comune limitrofo) ha diritto ad uno “sconto” sull’Irpef per i primi tre anni.

Puoi accedere all’agevolazione solo se il nuovo comune si trova ad almeno 100 chilometri di distanza dal precedente, e comunque al di fuori della tua regione di origine.

Anche in questo caso, l’importo che puoi portare in detrazione varia in base al reddito.

    QUANTO GUADAGNI?
Meno di 15.493,71 €
Più di 15.493,71 € ma meno di 30.987,41 €
Più di 30.987,41 €
Quanto puoi detrarre per l’affitto
991,60 €
495,80 €
Nessuna detrazione

Caso 5: detrazione spese affitto per universitari fuori sede

L’ultimo caso è quello dei contratti di affitto stipulati da studenti che frequentano l’università in città diverse da quella di residenza.

Gli universitari fuori sede possono accedere ad una detrazione del 19%, calcolabile su un importo non superiore a 2.633 euro, a patto che:

  • gli immobili in affitto siano situati nello stesso comune in cui ha sede l’università, o in comuni limitrofi
  • essi siano distanti almeno 100 chilometri dal comune di residenza, in Italia o in uno stato dell’Unione Europea.
  • La detrazione si applica anche ai contratti di ospitalità e agli atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative.

    Non è ammessa, invece, per i contratti di subaffitto.

    Da sapere: dal 1° gennaio 2020 la maggior parte delle spese detraibili al 19%, comprese quelle per l’affitto degli universitari fuorisede, sono soggette all’obbligo di tracciabilità.

    Ciò significa che può accedere all’agevolazione solo chi paga le spese con metodi tracciabili, quali:

    • bonifici bancari o postali
    • carte di credito, di debito e prepagate
    • assegni bancari e circolari.

    Se paghi il canone di locazione in contanti, non potrai detrarre la spesa.

    Come scaricare le spese d’affitto?

    Se rientri in uno di questi 5 casi, puoi indicare l’importo della detrazione nel modello 730 (o nella Certificazione Unica), quando presenti la dichiarazione dei redditi, magari con il 730 online di Taxfix.

    Ti consigliamo, quando possibile, di effettuare i pagamenti tramite bonifico, perché sono più facilmente tracciabili in caso di accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.

    Non dimenticare di conservare e tenere a portata di mano i giustificativi di spesa e i documenti con cui puoi dimostrare di possedere i requisiti per l’accesso alle agevolazioni fiscali.

    Ad esempio:

  • ricevute rilasciate dal padrone di casa
  • distinte dei bonifici
  • contratto d’affitto
  • certificato di residenza
  • Non sai se hai l'obbligo di fare la dichiarazione dei redditi?

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