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Lavoratori Socialmente Utili (LSU), Chi Sono e Novità 2021

I lavoratori socialmente utili (o LSU) sono persone in posizione di svantaggio nel mercato del lavoro che ricevono un sussidio INPS per lo svolgimento di attività di pubblica utilità.

Negli anni, le modalità di coinvolgimento di questi soggetti sono cambiate in favore di una progressiva stabilizzazione.

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Lavori socialmente utili: cosa sono, come funzionano e come si è evoluta la normativa

I lavori socialmente utili sono stati istituiti nel 1981 per coinvolgere i cassaintegrati del mezzogiorno in una serie di attività di pubblica utilità. Per il loro svolgimento, l’INPS eroga un assegno di sussidio per le attività socialmente utili (o ASU, di cui parleremo meglio più avanti).

Si tratta, nello specifico, di opere e servizi a beneficio della collettività, quali:

  • cura e assistenza all’infanzia, all’adolescenza, agli anziani, ai portatori di handicap, ai detenuti e ai tossicodipendenti
  • gestione e trattamento dei rifiuti solidi urbani e pulizia di luoghi pubblici, parchi, aree naturali
  • piani di recupero, conservazione e riqualificazione di edifici a rischio, aree urbane o extraurbane
  • valorizzazione del patrimonio culturale e sviluppo del turismo.

Nel 1984 la possibilità di ricorrere ai LSU è stata estesa a tutto il territorio nazionale, e tra il 1991 e il 1994 il ventaglio di soggetti coinvolti è stato ampliato per includere, oltre ai lavoratori in cassa integrazione:

  • i disoccupati iscritti nelle liste di collocamento da più di 24 mesi
  • gli iscritti alle liste di mobilità (con o senza indennità)
    le categorie di lavoratori individuati dalle CRI (commissioni regionali per l’Impiego)
  • i lavoratori in disoccupazione speciale edile.

Questo ha causato un’impennata dei LSU, che a fine degli anni novanta erano più di 170.000.

Da sapere: poiché i lavori socialmente utili non vengono inquadrati in un contratto di lavoro dipendente, il loro svolgimento non comporta la cancellazione dalle liste di mobilità.

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Chi sono i lavoratori socialmente utili oggi

I lavoratori socialmente utili si dividono tra:

  • i “transitoristi”, impegnati in attività a carico del Fondo sociale occupazione e formazione (ex Fondo per l’Occupazione);
  • gli “autofinanziati”, sostenuti dagli enti presso cui svolgono le attività (Regioni, Comuni etc.).

I transitoristi costituiscono la platea storica dei LSU. Il processo per la loro stabilizzazione è stato avviato dal Decreto Legislativo 81 del 2000 e dall’articolo 50 della Finanziaria 2003: gli ultimi lavoratori a carico del del Fondo Sociale Occupazione e Formazione sono quelli che tra il 1998 e il 1999 avevano maturato 12 mesi di attività socialmente utili.

Gli altri – ovvero quelli che non soddisfacevano il requisito dei 12 mesi di attività socialmente utili nel biennio di riferimento – sono diventati “autofinanziati”, e hanno potuto continuare le attività con oneri a carico degli enti che usufruiscono delle loro prestazioni.

Come funziona l’assegno ASU e la retribuzione dei LSU

Ai lavoratori socialmente utili spetta un sussidio per le attività socialmente utili, il cosiddetto assegno ASU, erogato dall’INPS e pari a 592,97 euro mensili. L’assegno copre un orario settimanale di 20 ore, per non più di 8 ore al giorno; ai lavoratori impegnati per un carico di ore maggiore spetta un assegno integrativo, erogato dall’ente presso cui svolgono l’attività.

L’assegno ASU è cumulabile con:

  • redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale e da rapporti di collaborazione continuata e coordinata (svolti per il periodo massimo previsto per il mantenimento dell’iscrizione nelle liste di collocamento), a patto che non superino i 3.718,49 euro lordi all’anno
  • redditi da lavoro dipendente a tempo determinato parziale non superiori a 309,87 euro al mese
  • assegni e pensioni di invalidità civile
  • pensioni privilegiate per infermità contratta a causa del servizio obbligatorio di leva.

L’assegno è invece incompatibile con:

  • redditi da lavoro subordinato con contratto a termine a tempo pieno
  • trattamenti pensionistici diretti o trattamenti di pensionamento anticipato.

Da sapere: chi riceve un assegno o una pensione di invalidità può scegliere, in alternativa, di optare in favore dell’assegno ASU.

Le agevolazioni fiscali per i LSU

Il testo Unico delle Imposte sui Redditi prevede delle agevolazioni fiscali per i LSU che:

  • hanno raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia (stabilita dalle norme vigenti)
  • hanno un reddito complessivo non superiore a euro 9.296,22 euro, al netto della deduzione prevista per l’abitazione principale e le relative pertinenze.

Chi rispetta questi requisiti può assoggettare a ritenuta a titolo d’imposta solo i compensi che eccedono i 3.098,74 euro, applicando l’aliquota prevista per il primo scaglione di reddito. I redditi che non superano questa cifra saranno quindi esenti da imposte.

Da sapere: se l’unico reddito percepito è quello relativo ai lavori socialmente utili sottoposti a tassazione agevolata, il lavoratore è esonerato dalla dichiarazione dei redditi.

Il futuro dei lavoratori socialmente utili e le novità 2020

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha attuato una serie di misure specifiche per risolvere la situazione di precarietà dei LSU:

  • dal 2008 i comuni con meno di 5.000 abitanti ricevono un incentivo annuo per ogni LSU transitorista (in Calabria l’incentivo è esteso anche ai LSU stabilizzati con contratti di lavoro a tempo indeterminato)
  • i comuni con meno di 50.000 abitanti ricevono un contributo per la stabilizzazione dei LSU autofinanziati coinvolti in attività socialmente utili da almeno 8 anni, in determinate annualità e sulla base di specifiche disposizioni normative
  • il comune di Palermo riceve ogni anno una parte delle risorse del Fondo Sociale per Occupazione e Formazione per assumere LSU autofinanziati e gestire le attività residuali
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  • la Legge di Stabilità 2014 ha disposto una serie di interventi per favorire l’occupazione stabile dei LSU della platea storica in Calabria.

Le ultime novità sulla stabilizzazione dei LSU sono state introdotte dalla legge di bilancio 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2019. Per semplificare le procedure, la norma prevede che gli enti della pubblica amministrazione possano assumere lavoratori socialmente utili a tempo indeterminato:

  • anche con contratti part-time
  • anche in deroga al piano del fabbisogno di personale e ai vincoli assunzionali in vigore, in qualità di lavoratori sovrannumerari alla dotazione organica; la deroga si applica per il solo anno 2020.

Per ulteriori informazioni, visita la sezione dedicata ai LSU sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

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Alice Bertolio
da Alice Bertolio
pubblicato il: 22.03.2024
aggiornato il: 22.03.2024

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